Il ritorno dei morti viventi

"Alle tre del pomeriggio, mentre Colaninno e Sabelli, i vertici Cai, sono a palazzo Chigi a colloquio con Gianni Letta, il gran tessitore del dossier, Largo del Nazareno, sede del partito Democratico, diffonde il testo di una lettera di Veltroni indirizzata a Berlusconi. Resta "il giudizio severo sulla trattativa", e però Veltroni fa un gesto importante. "Il Pd è pronto a fare la sua parte, (anche in direzione della Cgil ndr) ma ci sono tre strade da percorrere". 1): "La Cai faccia un passo in avanti verso le posizioni espresse dai sindacati, come le indubbie condizioni di vantaggio ad essa offerte dal decreto del governo consentono e richiedono". 2): "Riprendere i fili di quei negoziati con soggetti esteri, che, da soli o con Cai, potrebbero acquisire". 3): Fantozzi "concluda immediatamente e positivamente un'intesa con tutti i sindacati consentendo cosi' poi a Cai e/o a compagnie aeree straniere di acquisire Alitalia, garantendone la sopravvivenza".

Rimango dell'opinione che tutto si risolverà con l'acquisto di Alitalia da parte di CAI e che questa vergognosa pagina di annosa inconsistenza politica rimarrà nella gattopardiana, povera, feudale storia d'Italia.
L'Italia dei Savoia, dei Padrini con investitura ufficiale, delle amanti che modificano la storia, della piccola, misera, idiota indifferenza...
Tutto quello che abbiamo lo meritiamo. Perchè ci svegliamo solo con un secchio d'acqua gelata in faccia. Ma a tal segno una polmonite è il meglio che possiamo augurarci.

A chi è andato in giro con attaccato lo slogan (ignorantemente attribuito a Berlusconi da molti) "meglio falliti che in mano ai banditi": BUON GIORNO, BEN SVEGLIATI! QUESTA E' L'ITALIA GENTE, IL PAESE DEI SOGNI. DEI SANTI , DEI NAVIGANTI E DEGLI EROI. E di chi non ha permessi per "indisposizione". Chi ha orecchie per intendere.... BENVENUTI, E TANTI AUGURI A VOI!

1 commenti:

La caratteristica delle cose italiane è che prima di intervenire si arriva alle estreme conseguenze. Per me un cadavere non può resuscitare. Tante imprese italiane sono state già vendute all'estero, nel 1992/93 con la famosa riunione nella nave elisabettiana: Britannia. Di quasi tutti i più prestigiosi marchi italiani sono rimasti solo i nomi. Di che ci meravigliamo? Meglio il fallimento di questa presa in giro.

24 settembre 2008 alle ore 00:54  

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